il duca d'aosta
Padova, 12 agosto 2009
A giorni avranno inizio i lavori di restauro e di messa a norma della nostra "Sala Carmeli" e dell'intero edificio che la ospita. La Sala è inagibile da quando, a causa di un incendio scoppiato nell'ormai lontano 1995, andò parzialmente a fuoco.
Si riporta la relazione storica curata dal Comune di Padova Settore Edilizia Monumentale (Arch. Domenico Lo Bosco, Geom. Rossella Marcante, Geom. Marco Forese, Capo settore Arch. Luigino Gennaro) e si riportano alcune foto della "Sala Carmeli" scattate qualche giorno fa. A fine 2010 potremo pubblicare le foto della Sala restaurata e agibile per la nostra scuola e per l'intera Città.
RELAZIONE STORICA
Questo edificio settecentesco è un'appendice di un grande complesso conventuale che ebbe grande notorietà per l'annesso ospedale.
S. Francesco Grande, la cui vicenda edilizia iniziò nella seconda metà del Trecento, occupava sul finire del Settecento pressoché l'intero isolato delimitato dalle attuali via Galileo Galilei, Santo e S. Francesco. Qui visse e morì il frate minore Michelangelo Carmeli.
Il Carmeli, nato a Cittadella nel 1705, trascorse la sua vita adulta nello studio delle culture orientali. Per la sua profonda conoscenza raggiunta, il Senato veneto, nel 1744, lo nominò professore di lingue orientali nello Studio di Padova. Negli ambienti del convento il professore, essendo membro del Collegio dei Teologi, teneva la cattedra di Teologia e qui fu anche autorizzato a svolgere l'insegnamento di lingue.
Nacque dunque così l'idea di edificare una nuova ala del convento da adibirsi a luogo dedicato alla scuola e, considerata la mole di testi specialistici raccolti dal filologo-teologo, ad una biblioteca.
Su progetto dell'architetto veneziano Andrea Camarata, nel 1753 iniziarono i lavori per la costruzione di un nuovo edificio che fu completato nel 1761.
Questo nuovo edificio ospitava al piano terreno e nei mezzanini la scuola e l'appartamento del professore; al piano superiore, la fastosa biblioteca.
I frati minori Andrea da Volta Mantovana, Bernardo da Brescia e Antonio da Sanbruson furono gli autori dei pregevoli scaffali tarsiati e dell'ordinamento architettonico ligneo.
Giuseppe Gru di Verona dipinse a scene mitologiche la grande volta a catino sospesa.
A seguito dell'occupazione napoleonica anche questo convento subì le medesime vicissitudini degli altri conventi del nord Italia. Si ha notizia che i volumi della biblioteca siano stati incamerati da quella Universitaria; ma si ha notizia altresì che alcuni volumi siano oggi accantonati nell'ambito dello stesso ex complesso conventuale. Non è invece stato possibile accertare ancora se corrisponda al vero che gli attuali scaffali siano veramente rifacimenti di quelli settecenteschi che, si dice, sarebbero stati asportati in epoca napoleonica.
Soprattutto negli ultimi decenni, a causa dell'impiego scolastico dell'edificio, furono eseguite a cura dell'amministrazione varie trasformazioni anche, come s'è detto, strutturali; ma queste fortunatamente non hanno causato grandi trasformazioni alla biblioteca vera e propria che, pur nell'attuale disastrato stato a seguito dell'incendio, conserva ancora un carattere magnificente.
Tra il 1978 e il 1986 Il Settore Edilizia Scolastica del Comune di Padova ha fatto eseguire alcuni lavori strutturali al solaio tra il pianterreno e la sala della biblioteca, essendo quest'ultima utilizzata come aula magna dell'Istituto Magistrale Statale Amedeo di Savoia duca d'Aosta.
Tali interventi saranno oggetto di una attenta valutazione nel programma generale dei lavori di restauro. Tuttavia alcuni lavori specialistici ed in qualche modo indipendenti dall'assetto strutturale dell'edificio potranno essere intrapresi separatamente; così ad es. il restauro delle tarsie e degli scaffali e il restauro del tetto con la volta dipinta.
La sala è stata gravemente danneggiata durante un forte temporale (10 giugno 1995). Un fulmine ha colpito il tetto provocando un incendio i cui effetti hanno minato l'assetto strutturale della copertura e danneggiato il sistema portante della volta sospesa, le decorazioni e l'affresco.